Ciao Amici e Amiche, eccomi di nuovo e ben trovati!
Dovete sapere che spesso io e mamma andiamo a visitare mostre.
Il 6 gennaio, come regalo per la Befana, mia madre mi ha accompagnata ad Ancona perché sapeva che desideravo tanto vedere la mostra “Cose dall’altro Mondo da Monet a Warhol” allestita alla pinacoteca civica Francesco Podesti.
La giornata era limpida e in tarda mattinata siamo arrivate a Marotta dove abbiamo preso il treno per Ancona. Il viaggio è stato breve, ma bellissimo, dal finestrino ammiravo il mare proprio lì vicino a me. Alla stazione di Ancona siamo salite su un bus per il centro storico e poi abbiamo proceduto a piedi osservando palazzi, vetrine, fontane.
L’ingresso della pinacoteca civica è in via Pizzecolli e per arrivarci è stata un’ impresa, ma ci siamo riuscite. Un’altra impresa è stata entrare perché non avendo prenotato dovevamo aspettare non so quanto tempo, ma poi…un angelo ci è venuto in aiuto.
“Cose dall’ altro Mondo” sono i capolavori della Johannesburg Art Gallery fondata agli inizi del 1900 dalla collezionista Lady Florence Phillips, con il fine di trasformare un centro minerario in una città sui modelli delle capitali europee. Il museo non doveva essere solo una raccolta ed esposizione di opere, ma un punto di riferimento per la creazione di una Scuola d’Arte Sudafricana.
Ho potuto conoscere Lady Phillips perché la mostra comincia con un suo ritratto a 46 anni eseguito da Antonio Mancini.
La mostra si articola in quattro sezioni. Comincia con l’arte inglese dell’Ottocento. La seconda sezione ripercorre la scena francese del XIX secolo, con i paesaggio di Corot , le falesie di Étretat di Courbet le opere di Monet, Sisley e Degas , Cézanne, Van Gogh.
La terza sezione è dedicata ai protagonisti del primo novecento: da Derain a Picasso, da Modigliani a Matisse per poi proseguire con artisti del secondo dopoguerra. A me ha colpito il doloroso ritratto di Francis Bacon, mentre Wharol e Lichtenstein mi danno allegria. Nell’ultima sezione si respira il mondo di Lady Phillips con l’arte sudafricana dai colori caldi . La sala dedicata all’ arte contemporanea ha accesso la mia curiosità e il mio desiderio di approfondire le conoscenze.
È stata una piacevole e interessante lezione che mi ha fatto ritornare indietro nel tempo quando frequentavo l’Istituto d’arte e studiavo nel libro di storia dell’arte le opere di questi grandi artisti.
A parte la mostra vale la pena entrare in questa pinacoteca perché ci sono quadri molto belli da ammirare con calma. La Madonna con il Bambino di Carlo Crivelli, ad esempio, mi è apparsa all’improvviso appena salite le scale e sono rimasta incantata da tanta bellezza e dolcezza.
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